Siracusa e Noto: cosa vedere e scoprire tra antica Grecia e barocco
Ad appena un’ora di strada da Catania non potete perdervi Siracusa, il cui centro storico, l’isola di Ortigia, fa parte del Patrimonio Unesco dal 2005.
Prima di perdervi per le viuzze suggestive della piccola isola, tra i colori del mercato e del mare che la circonda, tappa obbligata è al Parco Archeologico della Neapolis col meraviglioso Teatro Greco, che ancora oggi, tra maggio e luglio, riprende vita con le rappresentazioni drammatiche dell’Istituto Nazionale di Dramma Antico.
Un teatro dal fascino senza tempo, tra i più belli e il più grande che l’età antica ci ha lasciato in eredità; adagiato sul declivio naturale di due colline e rivolto verso il mare, ancora oggi i suoi resti rievocano tutta l’importanza e la potenza sacra che la civiltà greca affidava alle rappresentazioni teatrali.
La visita al parco della Neapolis prosegue poi con l’anfiteatro romano, la grotta dei Cordari, l’orecchio di Dionisio e i suoi giochi di echi e la maestosa Ara di Ierone, imponente ara sacrificale con un basamento roccioso lungo 198 m e largo 22,80 m.
Gli amanti dell’archeologia possono poi proseguire la propria visita nel vicino Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi, dove si può ripercorrere la storia della città e della regione dalla preistoria all’età ellenistico-romanica.
Ortigia è invece il cuore del Barocco di Siracusa, una piccola isola chiamata dai siracusani U scogghiu (lo scoglio), dove resti di colonne greche sono circondate da architetture novecentesche e capolavori senza tempo.
Il miglior modo per visitare Ortigia è senza dubbio quello di perdersi tra i suoi vicoli: il vociare del mercato, panni stesi, cortili inaspettati senza via d’uscita e il mare che spunta all’improvviso a ricordarti che sei nell’isola dell’isola.
Cosa non perdersi in Ortigia?
Sicuramente il mercato. Il pesce fresco,è uno spettacolo di colori a tratti cruento ma sicuramente affascinante; i suoni del mercato, il vanniare dei venditori che gridano e cantano le loro offerte per richiamare la clientela sarà la colonna sonora dei vostri ricordi.
Accanto al mercato si trova la Graziella, il quartiere dei pescatori, quello storicamente più povero e ancora oggi meno conosciuto di Ortigia, che si sviluppa alle spalle del porto piccolo e del carcere Borbonico.
Un intricato labirinto, a cui accedere dalla porta che si apre in Via Raffaele Lanza, tra i banchi del pesce, dove Ortigia sembra ripiegarsi su se stessa e diventare infinita in uno srotolarsi di vie apparentemente senza uscita.
Dal quartiere della Graziella e del mercato risalite verso piazza Archimede con la fontana di Diana e proseguite verso la piazza principale col Duomo di Siracusa: bianco, delicatamente imponente, si staglia contro il cielo con le sue nicchie e le sue statue talmente plastiche da sembrare vive, abbagliante nel suo biancore calcareo nelle giornate di sole. Una chiesa che oggi è il centro del culto dei siracusani e che un tempo fu sede del culto di Atena e di cui oggi rimangono delle colonne inglobate nella costruzione moderna.
Una piazza che con la sua forma a mandorla abbraccia e accompagna lo sguardo, offrendo una prospettiva indimenticabile al turista che la vede per la prima volta.
Una volta in piazza Duomo sarà impossibile non notare l’affascinante convento di clausura di Santa Lucia alla Badia dove è conservata la deposizione di Santa Lucia del Caravaggio.
A pochi passi da Piazza Duomo, si trova la Fontana di Aretusa con i papiri, dove lasciarsi affascinare dalla leggenda di Aretusa e Alfeo guardando il golfo del porto grande che fu la ricchezza dell’antica città di Siracusa.
Ortigia non è solo un museo a cielo aperto, è sede anche della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, imperdibile per gli amanti della pittura e della scultura, che ha come fiore all’occhiello i dipinti di Antonello da Messina.
Da via Capodieci del Museo Bellomo in pochi passi siamo in via della Giudecca, l’inizio del vecchio quartiere ebraico della città, i cui segni rimangono nell’antico bagno ebraico, tutt’ora visitabile; oggi è tra i quartieri più famosi, ospita ogni anno le proiezioni dell’Ortigia Film Festival e i dj set del Festival Internazionale di Musica Elettronica Ortigia Sound System.
Manca ancora una cosa per rendere indimenticabile la vostra giornata a Siracusa: il mare.
Vi lasciamo la scelta di un tuffo fra gli scogli del Forte Vigliena, la spiaggetta di i ciottoli di Calarossa o un giro in barca per ammirare Ortigia che si rivelerà una splendida scenografia sull’acqua.
Curiosi di scoprire Siracusa? Unitevi al nostro tour Siracusa+Noto full day per unire in un solo giorno due tra i più importanti capolavori del Barocco siciliano.
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Catania in 4 ore: consigli su dove andare, cosa vedere e cosa assaggiare a Catania
Avete solo poche ore per visitare Catania, una città infinita nel suo racconto millenario? Non preoccupatevi, con una buona programmazione e i consigli di Tourist Sicily anche con poco tempo a disposizione Catania può svelarvi alcuni dei suoi angoli più caratteristici.
Vi consigliamo di entrare a Catania lasciandovi alle spalle la gli archi della marina e varcando porta Uzeda, che vi accoglie all’interno delle antiche mura cinquecentesche della città: sarà come entrare nel grande salone delle feste di un palazzo barocco.
Vi si aprirà davanti via Etnea, quasi una spaccanapoli catanese, che dirige lo sguardo del turista appena entrato in città verso l’Etna, maestoso vulcano che si staglia all’orizzonte della via principale della città.
Varcata porta Uzeda, vi ritroverete in Piazza Duomo, dove si mischiano il sacro e il profano, con la meravigliosa cattedrale barocca dedicata a Sant’Agata, patrona della città, e u liotru, l’elefantino nero simbolo della città.
Lì accanto, su via Vittorio Emanuele II si trova la Chiesa della Badia di Sant’Agata, uno dei principali monumenti barocchi della città, opera di Giovanni Battista Vaccarini, dalla cui cupola potete ammirare un panorama mozzafiato della città specialmente all’ora del crepuscolo quando i colori accesi dagli ultimi raggi di sole creano panorami di grande fascino.
Proprio da questa piazza abbiamo accesso anche alle Pescherie, uno dei più famosi mercati del pesce d’Italia, che ancora oggi si mantiene vivo; è una delle espressioni più autentiche della tradizione catanese.
Vi ritroverete ad assistere ad uno spettacolo quasi teatrale, ritmato, dove colori, gesti e suoni, le vuciate immancabili nei mercati siciliani, vivono all’unisono, dando ogni giorno vita ad una partitura sedimentata da secoli che ricorda i suq islamici.
Visitato il mercato, dopo esserci rinfrescati con un seltz sale e limone o rinfrancati con un caffè o una granita, incamminiamoci per Catania.
A pochi passi da lì, ecco un altro simbolo della città: piazza Teatro Massimo e il Teatro Massimo Bellini, insieme al Museo Belliniano, imperdibile tappa per tutti i melomani.
Pochi passi e arriviamo in via Etnea, la via dello shopping catanese, che interseca piazza Università e piazza Stesicoro; poco oltre si apre Piazza Carlo Alberto con a fera o luni, il grande mercato che ogni mattina anima con le sue bancarelle e il suo via vai frenetico di merci, voci e uomini la mattinata catanese.
Proseguendo per la via principale della città arriviamo a Villa Bellini, dove potremo fare una pausa ristoratrice, godendoci un arancino o una cipollina, emblemi dello street food catanese, all’ombra delle piante e poi ripartire alla scoperta della via barocca per eccellenza di Catania, Via Crociferi con le sue chiese, e Villa Cerami, attuale sede della facoltà di Giurisprudenza, che interseca la famosa acchianata di San Giuliano, la via percorsa dai devoti con l’imponente fercolo, la vara, di Sant’Agata durante i festeggiamenti per la patrona.
Ultima tappa delle vostre ore a Catania il monastero dei Benedettini di San Niccolò l’Arena, attuale sede della facoltà di lettere, gioiello tardo barocco che al suo interno conserva i resti di una domus romana, un meraviglioso chiostro e un giardino pensile.
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Unitevi a Tourist Sicily per aggiungere una tappa immancabile al tuo viaggio in Sicilia
Scoprite l’Etna scegliendo tra tante proposte diverse: un tour di mezza giornata, con partenza di mattina o pomeriggio per godere di uno spettacolare tramonto sul vulcano, oppure un tour intera giornata, che unisce natura e gastronomia; vi porteremo in visita fin dentro le viscere del vulcano esplorando una grotta di scorrimento lavico e una volta fuori dal vulcano avrete la possibilità di degustare un pranzo con specialità culinarie etnee.
Le proposte di Tourist Sicily sono molte e differenti: dall’Etna-wine tasting all’Etna trekking tour per gli appassionati di passeggiate in mezzo alla natura; se non trovate già pronta quella più adatta a voi, la disegnamo in base alle vostre esigenze.
Scegliete data e meta e noi progetteremo per voi un’escursione indimenticabile per scoprire l’Etna.
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L’Etna, il Vulcano che racconta le radici della Sicilia
“Andare in Sicilia è meglio che andare sulla luna” diceva Gabriel Garcìa Màrquez.
In Sicilia il luogo lunare per eccellenza è l’Etna, il mongibeddu, il vulcano attivo più alto d’Europa chiamato affettuosamente dai siciliani, semplicemente, ‘a muntagna. È quasi un faro posto al centro della Sicilia; protegge le spalle di Catania, è visibile ben oltre da Siracusa, enorme e maestosa, si erge sull’orizzonte azzurro tagliato dal mare, e saluta da lontano Enna, l’ombelico di Sicilia.
L’Etna è un vero e proprio mondo a parte, il volto inaspettato e affascinante di una Sicilia che non è solo spiagge dorate e mare azzurro brillante: affascinante e spettrale in inverno quando la neve si mischia alla sua terra nera, lunare e marziana quando la ginestra gialla irrompe a colorare i costoni della sciara.
Parco naturale dal 1987, uno dei pochi vulcani attivi al mondo ad essere facilmente accessibile, l’Etna è sede della sezione catanese dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, dal 2013 è stato inserito tra i beni protetti del patrimonio dell’umanità dall’UNESCO grazie alla suo continuum complesso di bellezze naturalistiche, tracce storiche e ricchezze enogastronomiche, che racchiude oltre 500.000 anni di storia.
Visitare l’Etna è un viaggio nel viaggio, un luogo magico che ha incantato intellettuali e cineasti, primo fra tutti Pier Paolo Pasolini che vi ambienta alcune scene dei suoi film come Il Vangelo secondo Matteo, Porcile, Teorema e I racconti di Canterbury.
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